Nelle campagne emiliane, così come avviene solo nei piccoli paesi e nelle province rurali, le tradizioni vengono rispettate e portate avanti con cura e rigore. In una frazione di Busseto, Roncole Verdi, la storia è conservata e salvaguardata dalla famiglia Pedretti attraverso la loro attività: “Alle Roncole”, ristorante con locanda e bar.
Siamo all’interno del Caffè Guareschi, ideato e fatto costruire dallo stesso Giovannino Guareschi nel 1957. Perino l’arredo del locale, che nel corso del tempo ha comunque subito delle modernizzazioni, è stato scelto proprio dallo scrittore. In vetrina un cartello che recava la scritta “Qui non c’è juke box”, raccontava questo luogo di aggregazione pensato specificatamente per favorire l’interazione tra i clienti. Guareschi, con la sua tipica ironia, nel 1959, in una puntata del programma televisivo “Incontri”, punzecchiò il conduttore Indro Montanelli: “Scusa Indro, ma adesso devo lavorare, sai, perché è una cosa seria questa, non è mica giornalismo e neanche letteratura: io faccio il caffettiere!”
Oggi il ristorante con locanda “Alle Roncole” non esalta unicamente il legame delle terre del Pallavicino con Guareschi, ma sottolinea anche l’importanza di un’altra figura chiave della storia del territorio e spesso ignorata dai libri di storia: Giuseppina Strepponi, seconda moglie di Giuseppe Verdi. Seppur nata a Lodi, può essere considerata una figlia acquisita di Busseto, tanto che il ristorante “Alle Roncole” le ha affettuosamente dedicato un piatto di tagliatelle che porta il suo cognome. La pasta è condita con un sugo a base di pomodoro, pancetta, salsiccia e poco peperoncino: è una pietanza calda, confortevole ma decisa, che rappresenta pienamente la donna e il suo essere. La fama di questa donna è legata soprattutto al suo matrimonio con Verdi, ma in pochi citano la sua carriera brillante da tenore. Per questo, un gesto come la dedica di un piatto di tagliatelle, è un atto di riconoscenza nei confronti di una donna che ha fatto la storia della lirica e dell’Emilia.